Comunità Energetiche Rinnovabili (CER): Cosa sono, come si creano e come si gestiscono
Sai cosa sono le cosiddette Comunità Energetiche? Le Comunità Energetiche Rinnovabili (questo il nome completo e CER ne è l’acronimo) sono organizzazioni create per produrre e condividere energia da fonti rinnovabili tra i propri membri. Queste comunità sono regolate dalla normativa europea e italiana e rappresentano un’opzione vantaggiosa per la produzione e l’approvvigionamento di energia, dal punto di vista economico, ambientale, sociale e di sistema.
Per creare una CER, è possibile partire da qualsiasi soggetto pubblico o privato. I membri della CER possono essere persone fisiche, enti territoriali, enti religiosi e di ricerca, e PMI. Per costituire una CER, oltre a volerlo, è necessario soddisfare i seguenti requisiti:
- Almeno un membro della CER detiene un impianto di produzione di energia da fonti rinnovabili entrato in esercizio successivamente al 1 marzo 2020 (sono ammessi anche gli impianti antecedenti ma solo in misura del 30% sul totale)
- I membri sono titolari di un punto di connessione con la rete elettrica facenti capo ad una stessa cabina di trasformazione primaria
- L’impianto o gli impianti dovranno essere immessi nella disponibilità della CER.
Una volta individuati i potenziali aderenti (e dopo aver verificato che si trovino all’interno del perimetro afferente alla stessa cabina primaria) bisogna procedere alla raccolta delle adesioni corredate dai POD e dei consumi al fine di dimensionare in modo ottimale l’intervento. Poi bisogna costituire l’entità legale “CER” e quindi firmare l’atto costitutivo tra i membri fondatori, redigere lo statuto e il regolamento della CER e trasferire tutti questi documenti al GSE per la relativa approvazione. Infine, è necessario acquisire la disponibilità degli impianti da utilizzare per la produzione e la condivisione di energia.
La gestione di una CER implica diverse attività, tra cui la contabilizzazione dell’energia prodotta e condivisa, la predisposizione di un piano economico-finanziario, la ripartizione degli incentivi tra i membri, la gestione dell’accesso e dell’uscita dei membri e la manutenzione degli impianti.
Per condividere l’energia tra i membri si utilizza uno schema di incentivazione che prevede un contributo per l’energia condivisa. L’energia condivisa viene calcolata utilizzando appositi software, come gli smart meter, che consentono di monitorare le abitudini di consumo dei membri e utilizzare l’energia in modo più consapevole e intelligente.
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